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Settimana Santa ad Alghero

Settimana Santa ad Alghero

Settimana Santa ad Alghero

Ad Alghero le manifestazioni della Settimana Santa ad Alghero sono ricche di suggestione e di storia. Sono organizzate dalla Confraternita della Misericordia  ̶ detta anche dei Jermanes Blancs   ̶ , la presenza della quale è attestata nella cittadina catalana fin dal XVI secolo.

Fulcro del culto devozionale, nonché meta di pellegrinaggi, durante la settimana di Passione è un simulacro in legno snodabile, denominato Santcristus, custodito nella chiesa di Nostra Signora della Misericordia e che la tradizione vuole giunto ad Alghero nel 1606, a seguito del naufragio di un veliero proveniente da Alicante. Un tempo il Santcristus de La Misericordia veniva utilizzato nella processione del Venerdì Santo. Tuttavia, dal 1997 il Ministero dei Beni Culturali ha emanato un divieto di impiegare in occasione dei riti l’originale, troppo fragile ed esposta al rischio di danneggiamento.  Per questo motivo, oggidì per le processioni si utilizza una copia realizzata nel 1998 da un artigiano locale.

 Il Martedì si snoda la processione dei Misteri, durante la quale vengono trasportati in processione i simboli della Passione di Cristo.

Il Venerdì di Passione il corteo parte dalla chiesa gotica di San Francesco di Alghero e, accompagnato da canti salmodiali, incede per le strade. Questa processione è chiamata anche de las dames, in ragione del fatto che è tradizionalmente composta da donne abbigliate con vestiti neri che seguono il simulacro della Vergine Addolorata. La notte del Giovedì Santo la statua del Cristo dolente viene trasportata dalla chiesa della Misericordia alla volta della Cattedrale di Santa Maria, dove ha luogo l'alburament, cioè innalzamento del simulacro al centro dell'altare, presidiato dai confratelli per l'intera notte.

Nel pomeriggio del giorno successivo, viene celebrata una liturgia di lutto nella Cattedrale; in tarda serata, invece, si compie il desclavament, durante il quale quattro barons (baroni) abbigliati all’orientale depongono pongono il Cristo sul feretro chiamato bressol,  mirabile opera in stile barocco decorata in oro zecchino. Questo viene portato per le vie della città catalana ormai avvolta dal crepuscolo e illuminata dalla luce soffusa delle candele.

 

Le celebrazioni della Settimana Santa algherese

I riti della Settimana Santa di Alghero coinvolgono numerose confraternite sia italiane che catalane e sono organizzati dalla Confraternita della Misericordia, detta anche dei Germans Blancs, con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale.

Le celebrazioni prendono il via con la Processione dell'Addolorata che ha luogo nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo, all'imbrunire. Alla luce delle fiaccole rosse, dette farols, portate dalle donne, il simulacro della Vergine dei Sette Dolori  è condotto dalla chiesa di San Francesco per le vie del centro storico. Dell'immagine della Vergine Addolorata si conservano ad Alghero, in differenti chiese, quattro copie utilizzate in cerimonie diverse.

Il Martedì Santo ha luogo la Processò dels  Misteris (la Processione dei Misteri) che parte dalla chiesa di San Francesco e si dirige verso la cattedrale di Santa Maria, accompagnando le sei statue, portate a spalla, che rappresentano i momenti più significativi della Passione di Cristo e che coincidono con i cinque misteri dolorosi del Rosario. I gruppi scultorei rappresentano nell’ordine: Gesù nell'orto degli ulivi, la flagellazione, l'incoronazione di spine, Gesù che porta il fardello della Croce, il Cristo Crocifisso e, infine, chiude il corteo Maria Addolorata.

Le celebrazioni proseguono il Giovedì Santo con le due cerimonie di Las Cerques e dell' Arboramento. La processione di Las Cerques, muove dalla chiesa della Misericordia, sede della Confraternita, portando una piccola statua di Nostra Signora dei Sette Dolori che, vagando di chiesa in chiesa, cerca disperatamente il Figlio. La ricerca non dà alcun esito e, così, la processione tristemente riaccompagna alla chiesa della Misericordia la Madonna (sino alla metà del Novecento la processione partiva e si concludeva nell'antica chiesa del Rosario ora sede del Museo Diocesano). Concluso il rito di Las Cerques, dalla stessa chiesa parte il Santcristus, accompagnato da una lunga, sommessa e suggestiva processione che termina in cattedrale per il Rito dell'Arborament (termine operante una sintesi fra l’espressione biblica e liturgica arbor crucis e il verbo arborar utilizzato dai marinai algheresi per indicare l'azione di issare le vele). Il Santcristus giunge in Cattedrale per la solenne cerimonia dell'innalzamento sulla croce ad opera dei confratelli della Misericordia. Da quel momento, e per tutta la giornata successiva, il Cristo in Croce, vegliato a turno dai confratelli, è venerato da una folla di fedeli che gli sosta accanto in mesto raccoglimento.

Le celebrazioni del Venerdì Santo hanno inizio verso le otto di sera dopo l'adorazione della Croce che viene detta popolarmente la Missa Fugi Fugi e si svolge in Cattedrale. Un corteo diretto alla chiesa di Santa Maria, muovendosi da quella della Misericordia, procede lungo le viuzze della città vecchia e porta, oltre agli strumenti che occorrono per schiodare Gesù dalla Croce (tenaglie e martello), anche le lunghe lignee scale su cui saliranno due dei quattro barons per effettuare l'opera. Questi, anticamente scelti solo fra i cittadini nobili o laureati, ora fra i confratelli della Misericordia, impersonano Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea. Sfilano in questa processione anche le statue di San Giovanni e dell'Addolorata, che accompagnano il summenzionato bressol.

Il momento più intenso e drammatico di questa giornata e di tutta la Settimana Santa è il rito del Desclavament (schiodamento del Cristo dalla croce), con il quale ogni anno la collettività rivive il doloroso momento della depositio. Il rito inizia non appena la processione entra in Cattedrale e ogni personaggio della sacra rappresentazione si colloca al suo posto. Il predicatore dà l'incipit ad un sermone che fino a non molti anni fa utilizzava l'antica lingua della città e ripercorre la vita di Gesù, soffermandosi sugli eventi salienti della Passione, fino a giungere al momento culminante della celebrazione: quello della deposizione. Si avvia quindi la processione durante la quale il simulacro del Cristo morto è portato, con tutti i simboli della Passione, lungo le vie della città illuminata dai farols e dalle luci dei lampioni che per l'occasione vengono ricoperti da un drappo rosso. Il rito si conclude a notte fonda nell'oratorio della Misericordia.

Nella mattina della domenica di Pasqua, intorno alle dieci, si assiste all'Incontro fra le due statue del Cristo Risorto e della Madonna Gloriosa. Contemporaneamente, dalle chiese di San Francesco e della Misericordia escono due distinte processioni che accompagnano, rispettivamente, la Vergine e il Cristo Trionfante. Queste si incontrano fra la folla festante, fra gli spari a salve dei fucili e dei mortaretti, in segno di giubilo, accompagnati dal suono festoso delle campane di tutte le chiese. Le due statue si inchinano l'una dinanzi all'altra e le due processioni si fondono, proseguendo per un breve itinerario accompagnate dalle corporazioni di arti e mestieri (gremi) con i relativi vessilli. Successivamente le due statue rientrano nella chiesa della Misericordia, dove si celebra la Messa pasquale in lingua catalana e avviene la distribuzione del pane benedetto.

 

Storia dell'evento

Ancora oggi la Settima Santa di Alghero è un evento molto sentito dalla popolazione, oltre che un momento di forte richiamo turistico in quanto attira fedeli e turisti da ogni parte della Sardegna e dalle comunità catalane della Spagna.

I riti della Settimana Santa, risalenti molto probabilmente alla fine del XVI secolo, si collocano nel periodo della riforma cattolica.

La Confraternita di Nostra Signora della Misericordia (Confraria dels Germans Blancs), affonda le proprie origini nel movimento penitenziale dei Disciplinati Bianchi. Unita all'Arciconfraternita del Gonfalone, in principio aveva il compito di raccogliere le elemosine per la redenzione dei cristiani ridotti in schiavitù dai corsari barbareschi. Intorno alla metà del Seicento la Confraternita decise di costruire l'oratorio della Misericordia, all'interno del quale verrà custodito il simulacro seicentesco del Crocifisso.

Ancora oggi la Settima Santa di Alghero è un evento concepito dagli algheresi come parte della propria identità culturale, oltre che un momento di forte richiamo turistico, in grado di attirare fedeli e turisti da ogni parte della Sardegna e dalle comunità catalane della Spagna.

Aggiornamento

24/3/2024 - 20:10

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