Nell'estate del 1942 Otto Frank, per sottrarsi alla persecuzione razziale, si nascose nella soffitta della sua fabbrica di spezie, l'Achterhuis, la cui porta era nascosta da una libreria, con la moglie e le sue due figlie, Margot ed Anna. Ad essi si unirono i coniugi Van Daan, anch'essi ebrei, col figlio Peter e il signor Dussel, un dentista ebreo il cui vero nome era Fritz Pfeffer. Vissero li dal 9 luglio 1942 al 4 agosto 1944. La vita fatta di terrore e di stenti nell'Achterhius era rallegrata solo dalle visite quotidiane di Kraler e Miep, i due amici che li avevano nascosti. Anna osserva tutto quello che succede intorno a lei e confida al suo diario ogni suo pensiero di adolescente costretta ad una sorte avversa e trova in Peter un amico sincero e comprensivo. Ma la visita notturna di un ladro determina il loro destino. Il ladro viene arrestato dalla Gestapo, alla quale, per essere lasciato libero, rivela il nascondiglio. Quando i soldati tedeschi fanno irruzione nella soffitta, trovano gli ebrei pronti a seguirli. Prima di lasciare per sempre il suo diario Anna gli confida ancora una volta il suo intimo pensiero: malgrado tutto, ella crede ancora nella fondamentale bontà degli uomini. Anna morirà otto mesi più tardi, nel marzo del 1945, nel campo di concentramento di Bergen Belsen. Solo Otto, sopravvisse ai campi di concentramento: tornò ad Amsterdam nel giugno del 1945. Miep gli diede il diario ed egli lo aggiustò per la pubblicazione con il titolo di Het Achterhuis. Il diario di Anna Frank / produced and directed by George Stevens
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