Calvino, Italo
Agilulfo, paladino di Carlomagno, è un cavaliere valoroso e nobile d’animo. Ha un unico difetto: non esiste. 0 meglio, il suo esistere è limitato all’armatura che indossa: lucida, bianca e... vuota. Non può mangiare, né dormire perché, se si deconcentra anche solo per un attimo, cessa di essere. Il cavaliere inesistente, come si legge nella quarta per l'edizione del 1959, «viene ad affiancarsi a II visconte dimezzato e a II barone rampante, compiendo una trilogia di emblematiche figure, quasi un albero genealogico di antenati dell'uomo contemporaneo. Stavolta Calvino si è spinto più a ritroso nei secoli e il suo romanzo si svolge tra i paladini di Carlomagno, in quel Medioevo fuori d'ogni verosimiglianza storica e geografica che è proprio dei romanzi cavallereschi. Ma il sapore delle invenzioni calviniane è più che mai moderno. Quando sarebhestato possibile dar vita ad Agilulfo, il cavaliere inesistente, se non oggi, nel cuore della più astratta civiltà di massa? Chi più simile a un guerriero chiuso e invisibile nella sua armatura, delle migliaia di uomini chiusi e invisibili nelle proprie automobili che ci sfilano ininterrottamente sotto gli occhi?». Il cavaliere inesistente / Italo Calvino
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