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necropoli

cultura romana

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Categoria

Genere

Titolo

necropoli

Descrizione

la necropoli presenta commistione di rituale inumatorio e incineratorio; sono state indagate due sepolture in anfora, riferibili alla seconda metà del II secolo d.C., tre incinerazioni in urna databili ancora entro il III secolo d.C., alcune tombe a fossa terragna e una in sarcofago. Il rito prevalente sembrerebbe essere quello incineratorio, a giudicare dalla quantità di urne frammentarie e di resti di cremati distrutti dalla ruspa lungo tutta la trincea realizzata per la posa della condotta. Una delle sepolture in anfora è stata rinvenuta nel settore 1, lungo il tratto meridionale del muro n. 4, ad un livello di ca. 0,30 m più basso rispetto alle sovrastanti incinerazioni in urna. Queste ultime sono state individuate infatti ancora nel settore 1, addossate alla porzione occidentale e a quella settentrionale del muro n. 4. Le urne erano collocate a poca distanza l'una dall'altra, affossate nel terreno, spesso con l'impiego di pietrame di rincalzo. Una delle sepolture a enchytrismos era costituita da un'anfora commerciale di tipo africano segata in due parti, successivamente ricomposte, chiusa all'imboccatura da una pietra e contenente scarsi resti di un bambino; il corredo comprendeva un'askos (forma Hayes 123) e un piattello (versione miniaturistica della forma Hayes 3), entrambi in sigillata africana A, insieme a un boccalino a pareti sottili decorato a striature parallele. La sepoltura a incinerazione contraddistinta dalla lettera "A" utilizza come contenitore una brocca in ceramica comune ben attestata in contesti funerari isolani del II e III secolo d.C.; all'interno, insieme ai resti combusti, è stato rinvenuto un sesterzio di Severo Alessandro del 231 d.C. La sepoltura "B" conservava il contenitore, una brocca in ceramica comune di produzione locale che si inquadra in un tipo ampiamente attestato in età imperiale in contesti funerari isolani; all'interno dell'urna era presente di un antoniniano bronzeo di Galerio Massimiano (293-295 d.C.). Nella tomba "C" si trovava un'urna tipologicamente simile a quelle rinvenute nelle altre tombe e una moneta di Antonino Pio; l'indagine stratigrafica ha dimostrato che fra la coniazione della moneta e la sua deposizione è passato un considerevole lasso di tempo. Stato di conservazione: discreto

Descrizione Fisica

unità di misura: m; larghezza: 10; MISN=120

Detentore dei Diritti

proprietà Stato

ID

2000215713

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