L'arbëresh viene considerato un idioma a se stante all'interno della famiglia indoeuropea. I dialetti albanesi si distinguono in due varietà principali, il ghego e il tosco, parlati rispettivamente a nord e a sud del fiume Shkumbni.
La varietà tosca è alla base dello standard letterario, affermatosi solo a partire dal 1945, che è la lingua ufficiale della Repubblica di Albania. Gruppi parlanti varietà dialettali di tipo tosco iniziarono a trasferirsi in Italia a partire dal XV secolo, incoraggiati dalla politica di ripopolamento messa in pratica da Alfonso I d'Aragona.
Il movimento migratorio crebbe dopo l'invasione turca dell'Albania (1435) e continuò fino al XVIII secolo con lo stanziamento pacifico di comunità albanesi tra le popolazioni di dialetto italoromanzo. Il carattere episodico e discontinuo degli stanziamenti spiega in gran parte la frammentazione territoriale che caratterizza la cosiddetta "Arberia", ossia l'insieme delle comunità storiche albanofone d'Italia.
I comuni di espressione albanofona sono 43, distribuiti in sei regioni dell'Italia meridionale: Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia. Va sottolineato che gli Albanesi d'Italia, inseriti in un contesto meno difficoltoso rispetto a quello della madrepatria, svilupparono nei secoli scorsi una produzione scritta significativa, con la quale in pratica ha inizio l'intera tradizione letteraria in lingua albanese.
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