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Il pisano medievale

Il pisano medievale

Il pisano medievale

L'Islam allontanò l'isola da Bisanzio e, nel vuoto di potere sorsero i quattro giudicati o regni indipendenti di Cagliari, d'Arborea, di Gallura e di Torres. A partire dall'inizio del Mille iniziò la penetrazione commerciale e politica di Genova e di Pisa in Sardegna, cui si deve l'introduzione di termini linguistici soprattutto pisani medievali.

In particolare, l'ingerenza pisana si affermò più decisamente nei giudicati di Cagliari e di Gallura, mentre nel giudicato di Torres il predominio genovese fu in progresso di tempo più netto, specialmente nella città di Sassari.

La conseguenza linguistica più evidente delle vicende storico-politiche appena ripercorse per grandi linee fu la penetrazione nel sardo di un numero considerevole di voci italiane antiche, come si riscontra in alcuni casi già nei primi documenti dell'XI sec.

Fra le altre, il logudorese béttsu, campidanese béčču "vecchio"; il log. e camp. góvanu "giovane" (toscano antico giovano); il log. abbaiđare "guardare" (italiano antico (a)guaitare); il log. attsivire, camp. aččiviri ''preparare, provvedere di, fornire'' (ital. ant. accivire); il log. settentrionale indzuldzare, indzundzare e simm. ''ingiuriare'' (tosc. ant. ingiulia); il centr. manikare, log. sett. manigare ''mangiare'' (ital. ant. manicare); il log. virgòndza, birgòndza, camp. brigúngia "vergogna"; il log. čáffu, tsáffu "schiaffo" (tosc. ant. ciaffo); il log. ánku, camp. ánki ''che'' in frasi che esprimono augurio o malaugurio (tosc. ant. anco); il log. barréḍḍu ''fardellino dei ragazzi'', camp. rust. orréḍḍu ''gonnella bianca di tela'' (ital. ant. guarnello).

Aggiornamento

11/5/2023 - 16:44

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