Il carnevale olzaese
Il carnevale di Olzai ha la particolarità di proseguire oltre la tradizionale data di chiusura delle manifestazioni carnascialesche: i festeggiamenti si protraggono, infatti, fino alla domenica successiva. Dalla domenica di carnevale fino al mercoledì delle Ceneri e poi anche la domenica della Pentolaccia, le strade del paese vengono percorse da vivaci sfilate di maschere.
Il carnevale di Olzai ha la particolarità di proseguire oltre la tradizionale data di chiusura delle manifestazioni carnascialesche: i festeggiamenti si protraggono, infatti, fino alla domenica successiva.
Dalla domenica di carnevale fino al mercoledì delle Ceneri e poi anche la domenica della Pentolaccia, le strade del paese vengono percorse da vivaci sfilate di maschere.
Protagoniste del carnevale di Olzai sono tre diverse maschere, dietro le quali in origine si celavano solo uomini:
Sos Intintos. Caratteristici del mercoledì delle Ceneri, sono vestiti con "zippone e antalera", hanno i visi imbrattati di nero sono travestiti da vedove a lutto per la morte del carnevale.
Sos Murronarzos. Indossano abiti d'orbace e campanacci; usano imbrattarsi il viso col sughero bruciato, originariamente lo coprivano con autentici musi di porco o di cinghiale, oggi sostituiti da maschere di legno. Sfilano sempre in coppia. La maschera, scomparsa all'inizio del Novecento, forse per il comportamento eccessivamente violento, è stata recuperata in questi ultimi anni.
Sos Maimones. Mezzo uomini e mezzo fantocci dalle fattezze femminili, hanno quattro braccia, quattro gambe e due teste. Sono maschere particolarmente allegre ed esplicite che personificano la fertilità umana.
Il carnevale è caratterizzato dalla partecipazione spontanea della popolazione, le maschere ballano in piazza le danze sarde ed entrano nelle case, accompagnati da "su portedore", l’unico personaggio a viso scoperto che garantisce per le altre persone rese irriconoscibili dalle maschere.
La sera del mercoledì delle Ceneri si brucia in piazza il personaggio - fantoccio Zuanne Martis Sero così chiamato perché nasce il martedì sera. Anticamente si trattava di un uomo che veniva "catturato" durante la notte, legato ad una scala e portato di casa in casa, dove veniva costretto a bere laute quantità di vino, oggi sostituito da un fantoccio che dopo essere stato sottoposto ad un vero processo si brucia la sera del mercoledì.