

Il carnevale in Sardegna ha mille volti affascinanti. Quello antico dei suggestivi carnevali barbaricini che - con le loro ancestrali maschere antropomorfe e zoomorfe, le vesti di pelli di capra, orbace e campanacci – rievocano riti misteriosi, danze propiziatorie e un rapporto stretto tra uomo e animale. Quello vibrante dei carnevali a cavallo, come quello di Oristano ("Sa Sartiglia"), durante il quale i cavalieri devono infilare in corsa una stella di metallo, auspicio di buon raccolto, e quello di Santulussurgiu ("Sa Carrela 'e nanti") nei quali i cavalieri mostrano il loro valore, coraggio e abilità, sfidandosi in corse temerarie per il centro cittadino. Oppure quello irriverente di Tempio con il fantoccio di Re Giorgio processato e bruciato in piazza, senza dimenticare la simbologia dei travestimenti di Bosa.
Carnevale gavoese
Ha inizio il giovedì grasso, "jobia lardajola", con "sa sortilla 'e tumbarinos", il raduno dei tamburini.
Carnevale di Nuoro
Tra i festeggiamenti è anche una sfilata cui partecipano tutte le maschere tradizionali della Barbagia.
Sos Thurpos e sa tenta
A Orotelli i riti del carnevale ripropongono in chiave grottesca il rapporto dell'uomo con la natura.