Tallec, Olivier
Lo spiritoso scoiattolo fulvo, dalla sagoma sinuosa e dagli occhietti spiritati, l’abbiamo già conosciuto nell’albo precedente, nel quale affermava con categorica sicumera Questo è il mio albero, rivendicando senza mezzi termini il proprio diritto di proprietà. Il suo egocentrismo sembra placarsi nel nuovo contesto, dove sembra tramutarsi in uno strenuo difensore dell’ecosistema e in particolare della sua amata conifera. Nelle belle immagini riquadrate e colorate prevalentemente di pastosi rosa e marrone, l’innominato protagonista impartisce al lettore lezioni di biologia vegetale e di buone pratiche ecologiche, affermando che “un albero è fragile” e bisogna averne cura. Occorre occuparsene e tutelarlo come se fosse un amico, che spesso offre anche doni generosi: pigne, aghi, rami, radici. Ma non bisogna approfittarne. Anche se… da che pulpito viene la predica! Sì perché, dopo ogni sua severa ammonizione, vediamo lo stesso scoiattolo divorare le pigne, rosicchiare i rami, sgranocchiare gli aghi, mentre si giustifica e ogni volta si assolve. Né lo sfiora il pensiero di avere esagerato e preteso un po' troppo, ignorando o sminuendo le conseguenze del suo egoistico accaparramento. Finché la situazione si capovolge e diventa lui stesso l’oggetto delle brame altrui, l’animale da difendere e da salvare. Un po' troppo / Olivier Tallec
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