Silanus, nuraghe e chiesa di Santa Sabina

Silanus, Complesso di Santa Sabina

Informazioni
Indirizzo: SS 129, via di Santa Sabina, s.n.c. - 08017 Silanus

Il contesto ambientale
L'area archeologica, che comprende anche la chiesa medievale di Santa Sabina (Santa Sarbana), è situata nella piana di Silanus, nel Marghine, regione della Sardegna centro-settentrionale.

Descrizione
Il complesso è costituito da un nuraghe, un villaggio, una tomba di giganti e un pozzo sacro. La presenza della chiesa di Santa Sabina (di epoca medievale ma tuttora meta di devozione popolare) documenta la contiguità di testimonianze di epoche diverse e la persistenza del carattere di sacralità del luogo da tempi remotissimi fino ad oggi.
Il nuraghe, monotorre (diametro m 12,60; altezza residua m 8,60), è realizzato con blocchi di basalto di grandi dimensioni, rifiniti con maggiore cura nelle parti alte del paramento. L'ingresso, orientato a sud (larghezza m 1,20; altezza m 1,82), immette in un corridoio (larghezza m 1,20; lunghezza m 5,00) con soffitto digradante verso l'ingresso alla camera e con pareti aggettanti. Nella parete destra del corridoio si apre una nicchia d'andito sub-rettangolare con porta trapezoidale architravata, mentre a sinistra è il vano-scala, con ingresso trapezoidale architravato (larghezza m 1.05, altezza m 2,37) e sezione ogivale (largezza media di m 1.00, altezza di m 3,88); la scala è percorribile fino all'attuale sommità della torre e presenta una feritoia rettangolare (m 0,30 x m 0,36). Il corridoio immette nella camera centrale, di pianta circolare (diametro m 4,15), che conserva la copertura a ogiva (altezza m 8,35) e tre nicchie in parete disposte a croce.
Il nuraghe è databile al 1600-1000 a.C.
Nell'area antistante il nuraghe e nei pressi della chiesetta di Santa Sabina sono individuabili le tracce del villaggio nuragico, costituito da capanne a pianta circolare. L'abitato fu riutilizzato in epoca romana.

Servizi
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Chiesa di Santa Sabina

Storia degli scavi
Il nuraghe è stato recentemente scavato a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Sassari e Nuoro.

Bibliografia
V. Angius in G. Casalis, Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli Stati di Sua Maestà il Re di Sardegna, XX, 1850, p. 138;
Ministero della Pubblica Istruzione, Elenco degli Edifici Monumentali, Roma, Tip. Operaia Romana Cooperativa, 69, 1922, p. 157;
A. Taramelli, "Foglio 205 (Capo Mannu)", "Foglio 206 (Macomer)", in Edizione Archeologica della Carta d’Italia, Firenze, Istituto Geografico Militare, 1935, p. 12, n. 24, p. 13, n. 24a, 25;
C. Zervos, La civilisation de la Sardaigne, du début de l'énéolithique à la fin de la période nouragique : 2. millenaire, 5. siecle avant notre ere, Paris, Cahiers d'art, 1954 (ed. italiana: Sassari, Carlo Delfino, 1980), p. 47, fig. 19;
A. Moravetti, Ricerche archeologiche nel Marghine-Planargia. Il Marghine - Monumenti, Parte prima. Sassari, C. Delfino, 1998 (Sardegna archeologica. Studi e monumenti; 5), pp. 533-538;
A. Moravetti, Ricerche archeologiche nel Marghine-Planargia. La Planargia – Analisi e monumenti, Parte seconda. Sassari, C. Delfino, 2000 (Sardegna archeologica. Studi e monumenti; 5).

Come arrivare
Si lascia la SS 131 all'altezza di Macomer, per imboccare la SS 129. Sulla s. si incontra il bivio per la SP 6 in direzione di Silanus. Superato il centro abitato si seguono le indicazioni per il nuraghe e la chiesa di Santa Sabina, isolati in aperta campagna.