Reperti della civiltà fenicio-punica in Sardegna
Intorno al IX sec. a.C. in Sardegna ha inizio il fenomeno della colonizzazione dei Fenici, la popolazione semitica che occupava le coste del Libano sin dal III millennio a.C.
Intorno al IX sec. a.C. in Sardegna ha inizio il fenomeno della colonizzazione dei Fenici, la popolazione semitica che occupava le coste del Libano sin dal III millennio a.C.
La storia della presenza fenicia in Sardegna attraversa varie fasi di un processo insediativo graduale. Le prime forme di contatto dovettero avvenire in siti direttamente controllati dai sardi nuragici, di cui un esempio emblematico è il sito di Sant'Imbenia (Alghero) dove sono state rinvenute chiare tracce di contatti tra genti nuragiche, fenicie ed euboiche (greche).
Come attestano con forte evidenza le fonti archeologiche, il commercio rappresentava la principale fonte di sostentamento per le città fenicie. Non appare dunque immotivata la fama raggiunta nell'antichità dai Fenici per le proprie intense attività commerciali, che li spinsero non solo ad attraversare lungamente l'intero bacino del Mediterraneo, ma anche ad andare oltre lo stretto di Gibilterra, sulle coste atlantiche dell'Africa.
Intorno alla metà del VI sec. a.C. arrivano in Sardegna i Punici, ovvero gli uomini di Cartagine, la potente colonia fenicia fondata nel nord Africa verso la fine del IX sec. a.C.
Nell'isola l'incontro tra Fenici e Cartaginesi provoca quel conflitto che non si era manifestato nel contatto tra le genti nuragiche e fenicie.
La prima menzione del nome "Sardegna" si legge nell'iscrizione semitica della stele di Nora, databile all'VIII sec. a.C. Non è un caso che anche in Sardegna la scrittura compaia in associazione con l'altrettanto importante fenomeno della nascita della civiltà urbana, e non è forse un caso che la civiltà nuragica non abbia praticato né la forma urbana né la scrittura.